giovedì 28 aprile 2016

Passaggio con semaforo rosso?


Tra le contestazioni che vengo più spesso elevate agli automobilisti, vi è il passaggio con semaforo rosso. 
La violazione viene rilevata quasi sempre, dai cosiddetti photored, ovvero delle telecamere collocate sull'impianto semaforico. Stando alla legislazione italiana, queste apparecchiature sono ammesse e possono accertare la trasgressione solo in città.
Lo rende noto il Ministero delle Infrastrutture, che specifica che sulle strade extraurbane la funzione di controllo automatico ai semafori è attivabile solo sui tratti dove è consentito.
Infatti, quando è stata introdotta la riforma del Codice della Strada (legge 120/2010) è stata anche ampliata la disciplina dei controlli automatici, con l'aggiunta di ulteriori infrazioni a quelle già rilevabili dal 2003 con apparecchi fissi non presidiati dalle Forze dell’Ordine. L’articolo 201 del Codice specificava che “fuori dai centri abitati possono essere installati e utilizzati solo sui tratti di strada individuati dai prefetti, secondo le direttive fornite dal ministero dell’Interno, sentito il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Queste direttive si sarebbero dovute formare, in base ai tratti stradali che andavano individuati per il tasso d’incidentalità e le condizioni di traffico e strutturali della strada.
Il problema è che dalla riforma del 2010 in poi, nessuna direttiva ministeriale è mai stata emanata, a causa di violazioni difficili da verificare con gli apparecchi automatici, quali il numero dei passeggeri trasportati a bordo, la loro postura o l’utilizzo di dispositivi di sicurezza (casco, cinture).
Questa inerzia, ha portato alla mancata omologazione degli apparecchi, alla quale è seguita l'impossibilità di installare un rilevatore automatico su una strada extraurbana. Queste telecamere non possono accertare alcun tipo di infrazione, neanche quelle che tecnicamente sono più facili da rilevare come il passaggio con il rosso. La regola è valida anche per tutti gli apparecchi installati prima della riforma al Codice del 2010: l’unico caso in cui è permesso il loro funzionamento è che siano presidiati da agenti.
In ogni caso, i photored implementati sui semafori fuori città, non sono molto presenti sul territorio nazionale, mentre nella maggior parte dei casi vengono utilizzati per rilevare le infrazioni su strade dei centri abitati.
Era già dal marzo 2004 che questi dispositivi urbani, sono stati omologati dal Ministero delle Infrastrutture in modo da poter assicurare la legittimità delle multe automatiche, per la validità delle quali, sono richiesti specifici requisiti, come ad esempio che, l’apparecchio scatti almeno due foto della vettura: solo in questo caso le contravvenzioni sono legittime anche senza immediata contestazione.
Tuttavia la mancata contestazione al momento dell’infrazione da parte dei vigili può essere motivo di ricorso, visto che l’apparecchio non tiene conto di alcune circostanze che potrebbero costringere l’automobilista a passare con il rosso. Il ricorso va presentato entro 60 giorni dalla notifica della contravvenzione dinanzi al Prefetto o al Giudice di Pace competente territorialmente e senza l’assistenza di un legale.